A) Mmh, non so..
P) «E allora vada via!» Se ne vada dall'Italia, lasci l'Italia finché è in tempo. Cosa vuole fare? Il chirurgo?
A) Non lo so, non ho ancora deciso.
P) Qualsiasi cosa decida, vada a studiare a Londra, a Parigi... vada in America se ha le possibilità, ma lasci questo paese: «L'italia è un paese da distruggere, un posto bello e inutile, destinato a morire».
A) Cioè secondo lei tra poco ci sarà un'apocalisse?
P) E magari ci fosse: almeno saremmo tutti costretti a ricostruire, invece qui rimane tutto immobile, uguale, in mano ai dinosauri. Mi dia, retta vada via.
A) E lei allora Professore perché rimane?
P) Come perché? Mio caro «io sono uno dei dinosauri da distruggere».
La Meglio Gioventù - 2003 - Marco Tullio Giordana
Alla mia nazione
Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto il male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.
La religione del mio tempo - 1961 - Garzanti, Milano
3 commenti:
bell'intervento.
personalmente ritengo che i maggiori problemi dell'Italia siano dovuti al nostro immobilismo, all'inerzia, alla nostra proverbiale pressappocaggine (si scrive così?).
c'è molto da svecchiare, da reinventare, da ABBATTERE per poi ricostruire daccapo.
bravo Jenni!
Angela Ranucci
Ci sono troppi problemi che attanagliano la nostra Italia.
Sarebbe tedioso elencarli tutti, e comunque si arriverebbe ad essere tutti d'accordo su questi.
La cosa che mi spaventa maggiormente è che Pasolini, nel 1961 (48 anni fa!) disegnava il profilo di un'Italia molto simile (magari peggiorata col tempo) a quella di oggi..
Beh, si... In effetti è difficile (quasi impossibile, mi verrebbe da dire) scardinare una mentalità conservatrice e avversa al cambiamento come quella italiana!
La triste realtà è che, come dici tu, le cose sembrano precipitare sempre di più... E questo inevitabilmente spalanca sempre più le porte al disfattismo, alla fuga di cervelli, all'"esportazione" delle nostre risorse. Onestamente mi sento parecchio pessimista riguardo a tutto ciò!
Buona giornata,
Angela Ranucci
Posta un commento